ICCD al IX Workshop Free/Libre and Open Source Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica

Pubblicato il 11/06/2014

ICCD è stato invitato dall'Università degli Studi di Verona a partecipare al Workshop: Dall’indagine alla condivisione. Le tecnologie, le metodologie e i linguaggi dell’archeologia open, che si terrà in occasione del IX Workshop - Free/Libre and Open Source Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica.

Il contributo Verso gli open data: l’ICCD e gli standard nazionali. Alcune riflessioni per un quadro metodologico condiviso, illustra in sintesi alcuni aspetti che riguardano le strategie e gli strumenti messi a punto dall’ICCD per contribuire alla libera circolazione delle conoscenze e sarà presentato venerdì 20 giugno nella Aula 1.1 dalle 9.30 alle 9.50 da M.L. Mancinelli, A. Negri.

In ragione dei suoi compiti, rimasti nella sostanza invariati dalla sua istituzione (1975) ad oggi, l’ICCD ha costantemente indirizzato le proprie politiche operative verso il ‘colloquio’ con gli altri soggetti impegnati nel settore dei beni culturali: in primo luogo gli altri Istituti del Ministero e le Regioni, ma successivamente anche la Conferenza Episcopale Italiana, le Università e gli enti di ricerca e, più recentemente, anche le fondazioni e le associazioni private.

L’esigenza di individuare regole e modalità di lavoro per condividere le conoscenze sul patrimonio è emersa in modo deciso all’epoca della ‘rivoluzione informatica’ nel mondo della catalogazione: risalgono infatti agli anni ‘90 le prime definizioni di modelli standard per l’acquisizione dei dati e le prime formulazioni di protocolli per l’interscambio delle informazioni, strumenti che si sono via via evoluti, raffinati ed arricchiti, fino all’attuale apparato di normative.

L’attenzione agli argomenti open data/linked open data costituisce quindi per l’ICCD il naturale esito di un iter istituzionale da sempre impostato al confronto e alla condivisione.

Con la realizzazione del Sistema Informativo Generale del Catalogo, che consente di gestire l’intero processo di produzione dei dati catalografici, garantendone la qualità e l’omogeneità, l’Istituto si è dotato di apposite funzioni e tecnologie per agevolare l’interoperabilità con sistemi esterni e per elaborare le informazioni per la fruizione  pubblica.