Archivio Bellosguardo

Anno Acquisizione:
2019
Soggetto prevalente:
Architettura - Paesaggio - Still life - Ritratto
Settore:
Fotografia contemporanea
Estremi cronologici:
2019
Consistenza accertata:
163

Valorizzare la fotografia vernacolare come patrimonio culturale e memoria collettiva esportando il know how dell’ICCD, rileggere il territorio attraverso nuove campagne fotografiche, attivare processi di sviluppo territoriale: questi gli obiettivi del progetto “Archivio Bellosguardo”.

Il progetto, ideato dal fotografo Alessandro Imbriaco, è nato con l’obiettivo di creare un archivio fotografico del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, raccogliendo e digitalizzando le fotografie di famiglia dei paesi coinvolti e rileggendo il territorio tramite nuove campagne fotografiche, prodotte durante residenze artistiche.

Il fondo Archivio Bellosguardo (163 stampe in formato “archivio”, cm. 28 x 22,5) è il risultato delle campagne  sul territorio realizzate dai fotografi invitati in residenza: Alessandro Coco, Valerio Morreale, Nunzia Pallante, Mattia Panunzio e Sarah Wiedmann.
I cinque autori hanno prodotto lavori molto diversi tra loro ma al tempo stesso sorprendentemente complementari.
Il lavoro “Ortipedie“ di Nunzia Pallante indaga la natura sia quella incontaminata dell’orto botanico, sia quella addomesticata lungo le vie del paese. Alle immagini dei vicoli del paese, la fotografa ha poi aggiunto il suo intervento manuale, posizionando erbe, fiori e semi sulle fotografie, per poi rifotografarle. Il risultato è un pattern polimaterico che genera paesaggi quasi fiabeschi.
In “A nice view”, Valerio Morreale si lascia guidare dall’esperienza dello sguardo per trasmettere l’atmosfera del paese un tassello alla volta, cristallizzando nello spazio della fotografia, elementi identitari del luogo.
Sara Wiedmann ci introduce nell’universo femminile del paese. Nella serie “Der Besuch” la giovane fotografa tedesca racconta le donne di Bellosguardo, ritraendole a lavoro, nelle loro case, nel loro tempo libero.
“Dal verde” è il lavoro di Mattia Panunzio che si concentra sul rapporto tra gli abitanti e i luoghi. Ogni scatto, dai ritratti, agli interni domestici, alle vedute, è frutto di un incontro tra l’autore, il contesto e gli abitanti.
Il lavoro di Alessandro Coco “Qualche volta da qui si vede anche il mare” non si concentra sui luoghi ma sulla loro rappresentazione. L’immagine di un dipinto, la scultura del santo nella chiesa, i cartelli esplicativi del Parco sono prelievi di realtà già tradotta in immagine da qualcun altro prima di noi.

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Il progetto
La mostra

Biografie
Alessandro Coco, (Catania 1975), studia Scienze della Comunicazione a Roma dove si laurea con una tesi sulle avanguardie storiche e la fotografia. Dopo alcuni anni di servizio come fotografo presso archivi e soprintendenze del Ministero per i Beni Culturali, frequenta i corsi di arti visive dello IUAV dove segue, tra gli altri, i corsi di Olafur Eliasson, Joseph Kosuth, Hans Ulrich Obrist; si laurea con un progetto fotografico sulla dismissione di un'area di produzione di treni con Guido Guidi. L’interesse per il visivo lo porta a Gorizia dove consegue un dottorato sullo stile documentario come forma d'espressione artistica tra cinema, letteratura, arte visiva e fotografia. Attualmente alterna attività di record manager per la fotografia storica e di collaboratore all’ideazione e produzione di progetti di fotografia contemporanea presso l'ICCD.

Valerio Morreale, nato nel 1997 in Svizzera da padre italiano e madre svizzera, cresce a Ostia, Lido di Roma. Dal 2014 studia fotografia al CEPV, Istituto di Arti applicate di Vevey, dove si diploma nel 2018. Si interessa soprattutto alla fotografia di paesaggio, architettura e natura morta. Studia e lavora a Roma.

Nunzia Pallante, di origini lucane (1991), vive e lavora a Roma. Diplomata in Scenografia presso l’ABA (2014, Roma), ottiene il master in Fotografia alla SRF (2017, Roma). La provenienza territoriale influenza il suo lavoro di ricerca sul rapporto uomo-ambiente. Collabora con la fotografa Cristina Vatielli nella gestione degli shooting e del materiale fotografico, e presso Leporello, libreria dedicata all’editoria fotografica e spazio espositivo di Chiara Capodici, curatrice e bookdesigner.

Mattia Panunzio, (Roma 1992), si diploma all’istituto Professionale per la Cinematografia R. Rossellini di Roma nel 2012 e nel 2015 si laurea presso l'Istituto Europeo di Design di Roma. Fin da subito coltiva l’interesse per la fotografia documentaria e di paesaggio. Il suo primo progetto “41°17’59”N 13°01’30”E” è un analisi sul territorio dell’Agro Pontino ed è stato esposto presso il Map di Pontinia nel 2016. Nel 2015 partecipa al progetto "SienAssisi" esposto alla biblioteca della Camera dei Deputati di Roma. Nel 2017 espone il suo progetto "Zorro" presso il LAB174 di Roma. Nel 2018 partecipa a due residenze, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e alla Fondazione Campori di Soliera (MO), guidata dal collettivo Terraproject. Nello stesso anno il suo progetto Fresh-Guru è tra i finalisti di "Storie di Economia Circolare". È secondo classificato al premio portfolio Fotografia Europea 2018 di Reggio Emilia.

Sarah Wiedmann, nata a Stoccarda nel 1992. Durante il corso di laurea in scienze sociali con indirizzo “relazioni interculturali” seguito a Fulda, lavora per diverse associazioni nel settore integrazione. Dopo la laurea nel 2017 si trasferisce a Milano per frequentare il master in “Photography and Visual Design” alla NABA. Nello stesso anno partecipa alla mostra “We all punk”, curata da Francesco Zanot con un’installazione sulla scena punk di Istanbul. Tra il 2018 e il 2019 lavora come assistente per Alessandro Imbriaco. Lavora come freelance, coltivando il suo interesse per i temi sociali.