Catena

Anno Acquisizione:
2016
Soggetto prevalente:
Territorio italiano
Settore:
Aerofototeca nazionale
Estremi cronologici:
1976-2001
Consistenza stimata:
47416

Work in progress

L’Aerofototeca Nazionale (AFN) ha avviato un progetto di ricognizione e censimento del fondo fotografico donato da Giorgio Catena, in corso di formale acquisizione. I dati qui esposti costituiscono i risultati dei primi sei mesi di attività di un tirocinio retribuito, dedicato al censimento del fondo. 

Storia

Nei primi anni ’60 del XX secolo i laboratori di Ingegneria Sanitaria dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di Roma avevano sviluppato un forte interesse per i problemi connessi con l’inquinamento ambientale, nei settori dell’acqua e del suolo. Nel frattempo, con il lancio dei primi satelliti Landsat, si erano venute diffondendo le tecniche di telerilevamento, consistenti anche nel riprendere a distanza immagini multispettrali e nella banda dell’infrarosso termico, le quali si mostrarono in grado di fornire dati preziosi sull’ambiente. A partire dal 1973, grazie all’acquisizione di uno scanner termico AGA THV 680, funzionante nella banda dell’infrarosso termico vicino, si venne a costituire l’Unità di Telerilevamento (UdT) sotto la guida di Giorgio Catena, con l’assistenza di Lanfranco Palla e con la collaborazione, per un breve periodo, di Bernardo B. Di Grazia e  poi di Francesco Mazzola, Luigi Pezone e Giuseppe Paolangeli.  L’UdT effettuò tra il 1976 e il 2001 74 missioni, di propria iniziativa o per conto terzi (per lo più enti pubblici: Magistratura, Ministero della Sanità, Ministero dell’Agricoltura e Foreste, Dipartimento della Protezione Civile, ecc.), producendo materiale fotografico sia da terra sia in volo (elicottero, dirigibile Goodyear). Dopo qualche anno dall’ultimo volo, il prepensionamento nel 2003 di Giorgio Catena portò alla cessazione definitiva delle attività dell’UdT. Tutto il materiale prodotto, opportunamente riordinato, venne quindi suddiviso tra l’Archivio Centrale di Stato, nel preesistente Fondo ISS (materiale principalmente ripreso da terra o nella fase iniziale dell’attività), e l’AFN, nel fondo creato ad hoc, corredato della biblioteca personale del ricercatore, dedicata al telerilevamento, alla fotografia aerea e alla fotointerpretazione.

Natura del fondo

Il fondo Giorgio Catena è composto dal frutto dei 25 anni di attività dell’UdT (1976-2001). Si stima una consistenza di  47.416 immagini di cui 8.035 accertate al 17/5/2017. 

Si tratta per lo più di materiale fotografico, di vari formati e tipologie: circa 11.000 sono i positivi, stampati generalmente nei formati 12x12, 13x13 o 15x15, mentre i 2/3 circa del fondo sono costituiti da negativi e diapositive, sviluppati nei formati 35 mm e, principalmente, 70 mm (6x6 con doppia perforazione). In dettaglio, oltre alle immagini riprese nell’infrarosso termico mediante uno scanner termico e varie termocamere vi sono foto a colori, in bianco/nero e all’infrarosso (in bianco/nero e a colori); le foto nel formato 70mm sono state scattate da un POD, posto all’esterno degli aeromobili usati, in modo da avere riprese sovrapponibili (figg. 1-2). Si tratta in massima parte di foto aeree zenitali, scattate dalle 4 macchine fotografiche Hasselblad 500 EL/M di cui l’UdT ben presto si era dotata per le riprese multispettrali stereoscopiche, sia dal dirigibile che dagli elicotteri. Le macchine erano dotate di comando di scatto simultaneo a distanza, per  far sì che le foto riprese con un singolo scatto fossero tra loro sovrapponibili.  Gli scatti venivano eseguiti in modo che le foto avessero una sovrapposizione tale da poter essere interpretate con un stereoscopio. 

È presente anche un certo numero di foto oblique, in vari formati e tipi di pellicola.

I soggetti delle foto riflettono l’attività dell’UdT. Essa infatti affrontò i problemi connessi con l'inquinamento, sia dell'acqua che del suolo, con la valutazione dell'impatto ambientale degli insediamenti industriali, con l’individuazione e lo studio, tra i primi in Italia, delle discariche di rifiuti solidi (fig. 3) e con indagini sullo stato della vegetazione (fig. 4). Tra le principali aree analizzate vi sono le tenute presidenziali di Castelporziano (figg. 5-6) e di San Rossore (fig. 7), i parchi e giardini e i Lungotevere di Roma (fig. 8), le discariche del Lazio e il corso urbano del Tevere,  monitorati più volte tra gli anni ’80 e ’90.

La documentazione è attualmente ordinata in contenitori, contenenti ciascuno il materiale fotografico generalmente di una sola missione, corredato da materiale cartaceo per l’inquadramento della missione con, tra l’altro,  i dati di volo, le varie “strisciate” effettuate sulle tenute riportate su cartografia IGM per una loro esatta collocazione (fig. 9), appunti vari sui soggetti ripresi e il numero di foto riprese con ogni tipo di pellicola.  I negativi delle singole foto sono stati numerati dopo lo sviluppo per facilitare il riconoscimento della successione delle riprese, problematico, ad esempio, nel caso di grandi fitocenosi. Fanno eccezione due contenitori pervenuti in AFN dall’Archivio Centrale dello Stato, contenenti un nucleo consistente di circa 18.000 fotografie, attualmente in corso di riordino.

A cura di Andrea Gasbarri