Oreste Ferrari
- Anno Acquisizione:
- 2005
- Soggetto prevalente:
- Dipinti
- Settore:
- Gabinetto fotografico nazionale
- Estremi cronologici:
- dopo il 1949 - 2005 ca.
- Consistenza accertata:
- 3.525 (accertata)
- Parole chiave:
- Pittura
La Fototeca Oreste Ferrari è stata donata all’ICCD nel 2005 da Franca Boschetti, moglie dello storico dell’arte Oreste Bertelli (1927 – 2004), storico Soprintendente del Ministero dei Beni culturali (Venezia, Napoli, Roma, ecc.) e illustre direttore dell’ICCD. Nel 1973 subentra infatti a Carlo Bertelli nella direzione del Gabinetto Fotografico Nazionale (GFN) a cui nell'anno successivo fu annessa l'Aerofototeca. Nel 1977 viene accolta la sua proposta di creazione dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di cui sarà direttore fino al 1990, anno delle sue dimissioni. L'abbandono della lunga e intensa attività istituzionale favorirà una nuova epoca di studio, condotto in particolare sulla cultura meridionale del Seicento e Settecento, a cui seguirono numerose e importanti pubblicazioni.
Il fondo consta di 3.525 oggetti, di cui 331 positivi, 86 stampe fotomeccaniche, 29 fotocolor, 25 negativi su pellicola, 22 diapositive, un negativo su lastra. Oltre alla ricca raccolta fotografica, la donazione comprende circa 1.500 volumi (tra saggi, monografie di artisti, cataloghi di mostre o di raccolte museali) ed alcuni periodici. Si tratta di quella parte della biblioteca di Oreste Ferrari proveniente da Roma (via della Croce) e da Anzio. L’intero fondo è alloggiato nella sala della Biblioteca dell’ICCD dedicata a Ferrari, e rispecchia gli interessi e gli studi intrapresi da Ferrari nel corso della sua lunga carriera; in particolare quelli condotti sull’arte meridionale. La grande quantità di fotografie presenti nel fondo, tale da giustificare la costituzione di un archivio fotografico autonomo, permette di mettere a fuoco le metodologie di analisi e di studio delle opere d’arte utilizzato da Ferrari nello svolgere il mestiere di storico dell’arte.
Non mancano nell’archivio riproduzioni di opere di epoca medievale, né di opere del Novecento.
Degno di attenzione è, inoltre, un piccolo gruppo di positivi il cui soggetto si allontana dalla documentazione storico-artistica e si avvicina maggiormente ad una ricerca di carattere socio-antropologico: si tratta di 15 piccole stampe in bianco e nero (8,5x11 cm.) commissionate dall’ICCD e raffiguranti vedute urbane, gruppi di contadini, ritratti e nudi (Ottavo cassetto: OF2431-OF2446).
Cinthia Macrì, Donazione “Oreste Ferrari”, in “M.A.FO.S Comunicazioni”, Roma, aprile 2006.
Edith Gabrielli, Il fondo “Oreste Ferrari” e gli archivi fotografici degli storici dell’arte: prospettive di ricerca, “M.A.FO.S Comunicazioni”, Roma, aprile 2006.