Voir / Le temps / En couleurs, la mostra sulla fotografia al Centre Pompidou-Metz

Pubblicato il 12/07/2024

Argomento Fotografia

Dal 13 luglio al 18 novembre 2024, il Centre Pompidou-Metz ospita la mostra "Voir le temps en couleurs. Les défis de la photographie", a cura di Sam Stourdzé, un appuntamento che consente di guardare alla fotografia dal un punto di vista completamente inedito, attraverso un percorso che celebra la tecnologia, l'arte e l'innovazione.

La mostra riunisce quasi 300 opere e 50 fotografi, offrendo uno sguardo originale sulle principali sfide tecniche che hanno segnato la storia della fotografia. Il percorso espositivo propone tre itinerari, a partire dalla riproduzione dell’immagine e dalle origini della fotografia, ripercorrendo le innovazioni tra cui l'avvento dell'istantanea e la rivoluzione introdotta dall’avvento del colore.

Dispositivi ottici e meccanici, processi chimici e proprietà fisiche innovative sono al centro della mostra, evidenziando come gli sviluppi tecnologici abbiano preceduto e provocato grandi rivoluzioni estetiche nella fotografia. La mostra mette in luce il lavoro di figure emblematiche come Constantin Brancusi, Harold Edgerton, Saul Leiter e Helen Levitt, ciascuno dei quali ha esplorato aspetti poco conosciuti della fotografia.

La mostra presenta il lavoro pionieristico dei fotografi del XIX e XX secolo con quello di artisti contemporanei. Opere di Hans-Peter Feldmann, Dove Allouche, Ann Veronica Janssens, Laure Tiberghien e Hugo Deverchère mostrano come le manipolazioni tecniche del mezzo aprano ancora oggi nuove strade di esplorazione artistica.

Tra le opere, spiccano rare lastre provenienti da campagne di restauro di capolavori del Rinascimento italiano, paesaggi marini poco conosciuti di Gustave Le Gray e lastre autocrome della collezione del museo Albert Kahn. Anche l’ICCD ha contribuito con una serie di 18 fotografie di grande formato tratte dalla sua collezione storica, arricchendo ulteriormente l'esperienza espositiva. Le opere eprovengono dall'archivio della Direzione Generale Antichità e Belle Arti, un'opportunità per esplorare un'importante documentazione sul patrimonio culturale italiano. Le fotografie ritraggono l’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci e alcune tra le più suggestive opere di Botticelli custodite presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, tra cui la Venere. La selezione è esposta accanto ad una delle più celebri copie della Gioconda. L'archivio fotografico della Direzione Generale Antichità e Belle Arti dell'ICCD, è una raccolta che comprende circa 250.000 immagini, disegni e stampe. Il fondo, denominato MPI - Ministero della Pubblica Istruzione, è costituito da materiali di altissima qualità, prodotto dalle più feconde ditte fotografiche ottocentesche e dai fotografi dell'epoca maggiormente conosciuti, tra i quali Achille Ferrario, James Anderson, Clément Braun e i Fratelli Alinari, autori delle opere in mostra.

 

Per maggiori informazioni si rimanda al portale del Centre Pompidou-Metz.