La catalogazione dei beni culturali per una migliore conoscenza del patrimonio storico-artistico del Fondo edifici di culto
Pubblicato il 14/06/2022
Argomento Catalogazione
Nella mattina del 14 giugno 2021 il Prefetto Fabrizio Gallo, Direttore centrale degli Affari dei culti e per l’Amministrazione del Fondo edifici di culto (FEC), e l’Architetto Carlo Birrozzi, Direttore dell’Istituto centrale per il Catalogo e la documentazione (ICCD) hanno sottoscritto un Accordo che permette al Fondo di giovarsi delle competenze di alto profilo dell’Istituto per migliorare la conoscenza e la gestione del proprio patrimonio, che, com’è noto, è composto ad oggi da un numero veramente consistente di chiese (oltre 840), distribuite pressoché su tutto il territorio nazionale e acquisite in seguito alle leggi che a metà del XIX secolo colpirono monasteri e conventi togliendo loro il riconoscimento della personalità giuridica.
Così come il Fondo, secondo il dettato della norma istitutiva (la legge 222 del 20 maggio 1985), per adempiere al compito affidatogli di provvedere alla conservazione e al restauro degli edifici sacri di proprietà, deve affidarsi al Ministero della cultura e a quello delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, così, soprattutto al primo dei due Ministeri deve ricorrere per rispondere alle altre finalità istituzionali consistenti nella tutela e valorizzazione di questo patrimonio.
Ambedue tali finalità debbono infatti basarsi innanzitutto sulla conoscenza del vastissimo patrimonio storico artistico di proprietà del FEC e dunque l’ICCD, istituto dotato di autonomia speciale del Ministero della cultura, rappresenta la massima espressione scientifica nel campo della catalogazione dei beni culturali, elaborando gli standard descrittivi delle schede di catalogo, gestendo il sistema informativo del Catalogo generale previsto dal Codice dei beni culturali, coordinando le attività operative delle Soprintendenze che realizzano concretamente la catalogazione sul territorio.
In linea generale l’Accordo servirà a coordinare le iniziative in materia di catalogazione fra la Direzione centrale e l’Istituto, soprattutto attraverso gruppi di lavoro formati da funzionari, ricercatori e amministrativi, per dar vita a esperienze concrete di censimento e descrizione dei beni culturali di proprietà del FEC. Si cercherà in tal modo di colmare le lacune conoscitive che in alcune situazioni ostacolano la corretta tutela e gestione del patrimonio. In più casi, infatti, la mancanza di puntuali e analitiche descrizioni dei beni ha significato l’arenarsi delle procedure per la concessione dei beni stessi ai soggetti designati dall’Autorità ecclesiastica.
Infine, l’Accordo permetterà di attivare tutte le sinergie possibili per l’interconnessione fra i sistemi informativi digitali della Direzione centrale e quelli dell’Istituto.